La moneta è un mezzo

“La moneta ha valore perché è la misura del valore. Poiché ogni unita di misura ha la qualità corrispondente a ciò che deve misurare, come il metro ha la qualità della lunghezza perché misura la lunghezza, così la moneta ha la qualità del valore perché misura il valore. Per questo motivo il simbolo monetario non è solamente la manifestazione formale della convenzione monetaria, ma anche il contenitore del valore indotto ed incorporato nel simbolo: quello che noi chiamiamo potere d’acquisto.” Prof. Giacinto Auriti

La moneta è un mezzo

Carta di Intenti


SCEC Belmonte è un movimento culturale cosituito da soci sostenitori dell'associazione Sicilia Stupur Mundi. Si pone obiettivi di crescita e di comprensione collettiva delle problematiche e più in generale dei fenomeni che rendono difficile e talvolta impossibile la vita quotidiana e smantellano la prospettiva futura legandoci a illusioni precostituite ad arte: il successo, la fama, la ricchezza o peggio ancora facendoci desiderare un pesca saporita o la possibilità di costruire la propria famiglia in un ambiente sano che ne garantisca la sopravvivenza.
Partiamo dal presupposto che molte cose ci vengono nascoste da chi desidera esercitare potere di controllo nei confronti dei cittadini, a partire dal  livello locale sino a giungere ai massimi vertici mondiali, alle stanze del bottone che determinano senza alcun criterio dignitoso e rispettoso dell’uomo i prezzi dei generi alimentari, dell’energia, del “costo del lavoro” e di quanto altro li ponga in condizione di mantenere lo status-quo, ovvero il dominio di pochi.
Di fronte a rivelazioni scioccanti ci diciamo spesso “si è sempre saputo” o “è sempre stato così” ma difficilmente se non mai ci chiediamo “Cosa è sempre stato così?” o “Cosa comporta per noi tutti ?”o meglio ancora “Cosa possiamo fare per cambiare?”.
Noi riteniamo che vista la situazione attuale e ciò che la storia ci racconta non possiamo esimerci dal porci delle domande e ricercare per esse delle risposte da trasformare in azioni di cambiamento per consegnare un mondo anche se solo leggermente migliore ai nostri figli.
Oggi chiudono fabbriche, cantieri e negozi, ciò che era pubblico e quindi creato con il sangue e il sudore dei nostri padri e delle nostre madri ci viene sottratto da privati sottoforma di SPA, lasciando a noi l’onere di saldare i debiti di una macchina criminale che appositamente e premeditatamente ha prestato denaro per toglierci la ricchezza che noi popolo e solo noi popolo abbiamo generato.
In questa macchinazione notiamo la ripetitività delle crisi finanziarie e delle rivoluzioni che portano sempre ad nuovo ordine sociale apparentemente migliore ma che sempre é degenerato verso una nuova crisi e una nuova rivoluzione.
Riconosciamo l’importanza dell’istruzione e sappiamo che essa è in principio informazione e che quindi l’uso distorto, falso o personale di quest’ultima può facilmente cambiare il percorso di un paese ed in sintesi la scelta di ogni singola persona, perché non c’è libertà di scelta se non si è consapevoli di cosa si sceglie.
Riconosciamo che l’istruzione è si informazione ma è anche opinione, è coraggio di rischiare e provare strade diverse e mai esplorate, per questo condanniamo la censura e la riteniamo "veicolo" di tutte le forme di razzismo.
Siamo gente comune che vuole comprendere, capire, elaborare, pianificare e reagire a una crisi violenta dell’identità umana, oramai smarrita nella solitudine degli interessi personali, nella malafede che sempre più ci allontana e ci rende nemici, divisi l’uno dall’altro mentre un insieme organizzato e strutturato di corporazioni detta l’andamento delle nostre economie, dei nostri gusti, delle nostre scelte, obbligandoci a coprire i buchi di una catena di montaggio, un’infinita serie di batterie che sostengono il sistema vigente, quello che dicono non si possa cambiare.
Noi diciamo che si può. Si può cambiare.
L’intento è la costituzione di un movimento con l’obbiettivo di condividere le conoscenze sin qui acquisite e di ampliarle al fine di realizzare e diffondere attività e opere a costo zero, tese a migliorare il livello di vita della nostra comunità aumentando il potere di acquisto e consentendo il reinvestimento nei nostri territori.
Per questo ci facciamo promotori dell’introduzione dei buoni di solidarietà denominati SCEC, appunto Solidarietà Che Cammina.
Gli SCEC nascono da una fusione di diverse esperienza italiane e si configurano come abbuoni o buoni di scambio tra gli aderenti al circuito ai quali vengono gratuitamente distribuiti in forma sempre uguale con l’intento di istituire qualcosa di simile al reddito di cittadinanza da utilizzare presso i commercianti, artigiani, professionisti e privati in maniera ciclica senza limite di tempo ed in misura complementare alla moneta a corso legale, l’euro.
Il “venditore” con partita IVA o senza stabilisce autonomamente la quota sul prezzo finale che è disposto ad accettare in SCEC consapevole che la stessa la può riutilizzare all’interno del circuito e quindi invogliando altri a farne parte.
Gli effetti positivi possono essere molteplici
1. Dona Potere di Acquisto ai cittadini indistintamente.
2. Invita al consumo critico presso gli affiliati SCEC del territorio.
3. Mantiene quote di capitale sul territorio, poiché la spesa da forniture o investimento in euro più SCEC si riversa sugli affiliati al circuito.
4. Si valorizza il prodotto locale recuperando in concorrenza nei confronti delle multinazionali e della Grande Distribuzione Organizzata che riescono a vendere a basso costo sfruttando la manodopera e le materie prime orientali, sud- americane e africane.
5. Stimola la filiera corta, riducendo i costi da trasporto e i danni per l’ambiente.
6. Incentiva e rende più accessibili le prestazioni individuali come baby sitting, dopo scuola, assistenza agli anziani e ai diversamente abili, assistenza informatica, piccole riparazioni ecc …
7. Incentiva l’arte in ogni sua forma potendo l’artista trovare maggiori compratori accettando quote in SCEC.
8. Incentiva lo scambio di oggetti usati
9. Propone principi di equità e uguaglianza.
10. Riafferma la necessità di ricercare almeno in minima parte il “bene comune” .
11.  Agevola l'ordine sociale.
Per questi ed altri motivi riteniamo validi gli obiettivi di “Arcipelago SCEC”, ne sposiamo la filosofia, i principi  e le modalità di operare. Il movimento chiederà l'adesione dei cittadini fruitori e delle aziende ad Arcipelago SCEC e quindi all'isola regionale rappresentata dall'associazione culturale Sicilia Stupur Mundi. Primo obiettivo è un  numero di iscritti tale da poter richiedere l'apertura di un Punto SCEC sul nostro territorio. Le adesioni si poggeranno sull'isola esistente ma non si esclude laddove ve ne fosse la possibilità la creazione di un isola assestante ma comunque in collaborazione con le altre isole regionali e nazionali.
SCEC è  una scelta di campo attorno alla quale si possono mettere accanto numerose iniziative.
Ci proporremo come movimento o futura associazione di valutare:
·      Creazione di Gruppi di Acquisto Solidale, cosiddetti GAS.
·      Integrazione tra SCEC e Banca del Tempo.
·      Promozione “Rifiuti ZERO” e raccolta differenziata.
·      Promozione prodotti a KM  ZERO.
·      Promozione della Bio-Edilizia.
·      Promozione delle energie rinnovabili.
·      Creazione di una rete internet a maglie di proprietà dei cittadini sul modello Ragnatela
·      Formazione sulla Sicurezza sul Lavoro.
·      Assistenza Tecnica per l’utilizzo di sistemi informatici.
·      Attività educative per minori.
E di tutto ciò che gli aderenti all’associazione riterranno di utilità pubblica.
Questa avventura è ormai iniziata in diverse parti di Italia e nel mondo ormai da diversi anni ... Belmonte risponderà al nostro appello di solidarietà ?


Vincenzo Salerno
Giovanni Amato
Paolo Lo Monaco


28 giugno 2011